Se, come tutti noi, ricevi delle newsletter di qualsiasi tipo e argomento, avrai senz'altro già visto un disclaimer.
Se invece le newsletter le invii – e questo potrebbe essere il motivo per cui ti trovi qui- faresti bene ad includerlo sui tuoi messaggi.
Il disclaimer è di fatto una dichiarazione che definisce diritti ed obblighi tra due soggetti, in questo caso tra te e il tuo destinatario, dichiarando ed escludendo le reciproche responsabilità.
Il GDPR, in vigore dal 2016, ma già prima la normativa italiana sulla privacy, obbligano chi fa attività di invio newsletter ad informare gli utenti su come e da chi vengono trattati i suoi dati, ma anche sulle modalità di revoca del consenso al trattamento.
Per inciso, le normative in tema privacy sono spesso diverse da Paese a Paese ovvero in alcuni possono essere più restrittive rispetto ad altri e a quanto prevede lo stesso GDPR. Per questo motivo ti consigliamo di rivolgerti ad un consulente esperto di normativa privacy per progettare al meglio i testi privacy ed avere la certezza che tutto sia conforme alla legge.
Ti indichiamo comunque alcune regole base, di valenza generale, relative appunto al disclaimer:
👉 accertati di averne uno. Sembra banale, ma non lo è: vi sarà ben capitato di ricevere delle newsletter alle quali non ricordate di esservi iscritti (e probabilmente non lo avete fatto) e di non riuscire a trovare da nessuna parte né il link per la cancellazione né una seppur misera dichiarazione del tipo ‘ricevi questa mail perché…’ e/o ‘scrivi a X se non vuoi più ricevere’.
👉 includi nel disclaimer, che solitamente sarà in coda alla tua newsletter, queste informazioni minime:
Ricapitolando: il disclaimer serve e vi consigliamo caldamente di prevederne uno nelle vostre comunicazioni newsletter. Oltre ad evitarvi eventuali sanzioni (che ci sono e anche piuttosto salate), rende le vostre comunicazioni maggiormente riconoscibili, dando loro un carattere più professionale e distinguendole dalle tonnellate di spam che, ahimè, riceviamo ogni giorno.
Se invece le newsletter le invii – e questo potrebbe essere il motivo per cui ti trovi qui- faresti bene ad includerlo sui tuoi messaggi.
Il disclaimer è di fatto una dichiarazione che definisce diritti ed obblighi tra due soggetti, in questo caso tra te e il tuo destinatario, dichiarando ed escludendo le reciproche responsabilità.
Il GDPR, in vigore dal 2016, ma già prima la normativa italiana sulla privacy, obbligano chi fa attività di invio newsletter ad informare gli utenti su come e da chi vengono trattati i suoi dati, ma anche sulle modalità di revoca del consenso al trattamento.
Per inciso, le normative in tema privacy sono spesso diverse da Paese a Paese ovvero in alcuni possono essere più restrittive rispetto ad altri e a quanto prevede lo stesso GDPR. Per questo motivo ti consigliamo di rivolgerti ad un consulente esperto di normativa privacy per progettare al meglio i testi privacy ed avere la certezza che tutto sia conforme alla legge.
Ti indichiamo comunque alcune regole base, di valenza generale, relative appunto al disclaimer:
👉 accertati di averne uno. Sembra banale, ma non lo è: vi sarà ben capitato di ricevere delle newsletter alle quali non ricordate di esservi iscritti (e probabilmente non lo avete fatto) e di non riuscire a trovare da nessuna parte né il link per la cancellazione né una seppur misera dichiarazione del tipo ‘ricevi questa mail perché…’ e/o ‘scrivi a X se non vuoi più ricevere’.
👉 includi nel disclaimer, che solitamente sarà in coda alla tua newsletter, queste informazioni minime:
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chi sei e perché l’utente ti riceve
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link o indicazioni per cancellarsi dal servizio newsletter o per segnalare variazioni nei dati personali (ad esempio un nuovo indirizzo e-mail sul quale si vuol ricevere)
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se vuoi puoi segnalare all’utente su quale indirizzo ti riceve: ci sono degli automatismi per farlo, non devi dirglielo tu personalmente. In pratica l’utente vedrà scritto: ‘ricevi questa mail su tiziocaio@dominio.com perché…’ e saprà immediatamente con quale indirizzo si è registrato al servizio. Anche questa sembra una banalità, ma non lo è: tutti quanti abbiamo più indirizzi e-mail e un pullulare di alias, perciò sapere qual è l’indirizzo in questione ci aiuta sia a ricordarci il motivo della nostra iscrizione, sia a cancellarci effettivamente dal servizio con l’indirizzo giusto
Ricapitolando: il disclaimer serve e vi consigliamo caldamente di prevederne uno nelle vostre comunicazioni newsletter. Oltre ad evitarvi eventuali sanzioni (che ci sono e anche piuttosto salate), rende le vostre comunicazioni maggiormente riconoscibili, dando loro un carattere più professionale e distinguendole dalle tonnellate di spam che, ahimè, riceviamo ogni giorno.