Buone notizie per i laureati italiani: dall'indagine condotta da Almalaurea su circa 300mila laureati del 2023 di 78 Atenei, emerge che il voto medio di laurea è 104 su 110, valore in tendenziale aumento. Rispetto al precedente ordinamento universitario, risulta inoltre sensibilmente diminuita l'età della laurea.
Tra i neolaureati si registra invece una leggera riduzione del tasso di occupazione: a un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione è del 74,1% tra i laureati di primo livello e del 75,7% tra quelli di secondo (-1,3 e -1,4% rispetto al 2022).
A cinque anni dal conseguimento del titolo la tendenza si inverte, coi laureati di primo livello che risultano occupati al 93,6% (+1,5% rispetto al 2022), il valore più alto registrato nell'intero decennio. In lieve flessione il tasso di occupazione per i laureati di secondo livello, sempre a cinque anni dal titolo: 88,2% di occupati, -0,5% rispetto al 2022.
L'indagine rileva che si tratta comunque di tassi occupazionali in linea con quelli osservati negli anni precedenti la pandemia e che denotano anche un diverso approccio dei neolaureati nei confronti della ricerca del lavoro ovvero una minore disponibilità ad accettare lavori mal retribuiti o non coerenti col percorso universitario appena concluso.
Il rapporto prende in esame anche il settore di studi: i tassi di occupazione più elevati (oltre il 90%) si riscontrano per gli ambiti disciplinari di ingegneria industriale e dell’informazione e per quello di architettura e ingegneria civile, oltre che per l'ambito medico-sanitario, farmaceutico ed economico. Carte vincenti, infine, ai fini occupazionali, restano i tirocini curriculari e le esperienze di studio all'estero.
Fondata nel 1994 dal Prof. Andrea Cammelli, Almalaurea nasce da un progetto sperimentale dell'Osservatorio Statistico dell'Università di Bologna, inizialmente come banca-dati di curriculum vitae dei laureati. Dal 2005 si avvale dei servizi di Antherica per la propria comunicazione online: i nostri applicativi forniscono al Consorzio la base di dati statistici che viene poi elaborata per confluire nei rapporti annuali sulla condizione occupazionale dei laureati.
Conosci Almalaurea?Tra i neolaureati si registra invece una leggera riduzione del tasso di occupazione: a un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione è del 74,1% tra i laureati di primo livello e del 75,7% tra quelli di secondo (-1,3 e -1,4% rispetto al 2022).
A cinque anni dal conseguimento del titolo la tendenza si inverte, coi laureati di primo livello che risultano occupati al 93,6% (+1,5% rispetto al 2022), il valore più alto registrato nell'intero decennio. In lieve flessione il tasso di occupazione per i laureati di secondo livello, sempre a cinque anni dal titolo: 88,2% di occupati, -0,5% rispetto al 2022.
L'indagine rileva che si tratta comunque di tassi occupazionali in linea con quelli osservati negli anni precedenti la pandemia e che denotano anche un diverso approccio dei neolaureati nei confronti della ricerca del lavoro ovvero una minore disponibilità ad accettare lavori mal retribuiti o non coerenti col percorso universitario appena concluso.
Il rapporto prende in esame anche il settore di studi: i tassi di occupazione più elevati (oltre il 90%) si riscontrano per gli ambiti disciplinari di ingegneria industriale e dell’informazione e per quello di architettura e ingegneria civile, oltre che per l'ambito medico-sanitario, farmaceutico ed economico. Carte vincenti, infine, ai fini occupazionali, restano i tirocini curriculari e le esperienze di studio all'estero.
Fondata nel 1994 dal Prof. Andrea Cammelli, Almalaurea nasce da un progetto sperimentale dell'Osservatorio Statistico dell'Università di Bologna, inizialmente come banca-dati di curriculum vitae dei laureati. Dal 2005 si avvale dei servizi di Antherica per la propria comunicazione online: i nostri applicativi forniscono al Consorzio la base di dati statistici che viene poi elaborata per confluire nei rapporti annuali sulla condizione occupazionale dei laureati.